Vi presento la mia Tesi relativa all' Eccellente Master in Management & Corporate Social Responsibility che ho realizzato alla Pontificia Università Angelicum in collaborazione con la LUMSA, in Roma Italy.
“ LUMSA “
Libera Università Maria Santissima Assunta Roma- Italia
XII Edizione
“ENEL e
la Sostenibilità”
Relatrice:
Professoressa
Giulia Genuardi Candidata
Dott.ssa
Gianna Fortunato
Anno
Accademico 2015 – 2016
“ENEL e
la Sostenibilità”
INDICE
§
Ringraziamenti
§
Premessa
§
La
storia di Enel dal 1962
§
Enel
oggi e la nuova visione “Open Power”
§
La
sostenibilità in Enel: coinvolgimento degli stakeholder e rendicontazione
§
Fare la
differenza: focus in Latin America
§
Conclusioni
§
Bibliografia
Ringraziamenti
Ringrazio la mia famiglia in Italia e in America per il grandissimo
supporto.
Ringrazio la Professoressa Giulia Genuardi per avere inserito la mia
definizione di Responsabilità Sociale d’Impresa nel suo lavoro e nelle sue
presentazioni, e per la sua capacità di vedere il positivo nelle diversità.
Ringrazio a tutti i miei Professori e Professoresse della XII Edizione del
Master in Management e Corporate Social Responsibility per tutti gli
insegnamenti ricevuti.
Ringrazio al personale della Biblioteca dell’Università “ANGELICUM”.
Premessa
La Tesi si propone di analizzare la storia di un gruppo multinazionale
energetico come Enel e il suo approccio alla sostenibilità.
Enel è da sempre impegnata nella promozione e diffusione della
sostenibilità nel proprio business e come tale utilizza e promuove gli standard
più avanzati di raccolta e rendicontazione di sostenibilità, come il Global
Reporting Initiative o il SDG Compass (Sustainable Development Goals for 2030).
Lo studio è stato svolto analizzando i documenti aziendali pubblici
(Bilanci Consolidati, Bilanci di Sostenibilità, Sito Ufficiale Enel) nonché i
siti e le pubblicazioni delle Nazioni Unite e dei principali standard setter. È
stato anche effettuato un approfondimento del Contratto Collettivo Nazionale
degli elettrici.
Per la realizzazione della tesi un elemento chiave è stato il discorso di
Sua Santità Papa Francesco alle Nazioni Unite:
“L’esperienza di questi 70 anni, al
di là di tutto quanto è stato conseguito, dimostra che la riforma e
l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo
finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e
un’incidenza reale ed equa nelle decisioni.”
Il mio lavoro si pone l’obiettivo di guardare con occhi nuovi pieni di
tradizione il percorso di un’azienda nella storia di un paese e nell’aprirsi a
nuovi mondi. Visioni che ad alcuni occhi possono sembrare semplici perché ormai
abituati, ma che sono invece grandi traguardi. Ecco perché ho deciso di
raccontare la storia di Enel dal 1962 e come questa si sia integrata nella vita
quotidiana dell’Italia fino ad arrivare al nuovo approccio di “apertura” del
Gruppo. Un focus quindi sulla sostenibilità e sull'importanza di coinvolgere
tutte le categorie degli stakeholder per promuovere la crescita.
La storia di Enel dal 1962
Tracciare la storia della produzione di energia elettrica e di ENEL (Ente
Nazionale per l’Energia Elettrica) significa ricostruire la storia d’Italia, a
partire dalla soddisfazione di un bisogno primario - portare l'energia ovunque
- fino alle nuove sfide nell'era della concorrenza e della globalizzazione dei
mercati.
Anno 1962. È il 27 novembre 1962 quando la Camera dei Deputati
approva in via definitiva, dopo un lungo dibattito parlamentare, il
provvedimento di nazionalizzazione del sistema elettrico, con l’obiettivo di
utilizzare in modo ottimale le risorse, di soddisfare la crescente domanda di
energia e di consentire condizioni uniformi di trattamento. Il 6 dicembre dello
stesso anno il provvedimento diventa legge: nasce così Enel, Ente Nazionale per
l’Energia Elettrica, al quale la legge riserva il compito di esercitare le attività
di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione,
distribuzione e vendita dell’energia elettrica. È la più grossa riforma
economica approvata dal dopoguerra. In quel momento l’Italia si trova nel mezzo
del cosiddetto “miracolo economico”. Il Paese è nel pieno di un’espansione
quale non ha mai conosciuto prima, ma è anche alle prese con i problemi
suscitati da uno sviluppo tanto veloce quanto disomogeneo.
Nel 1962 i consumi elettrici pro capite italiani sono ancora notevolmente
inferiori a quelli dei principali Paesi europei. Il divario nei consumi
elettrici è particolarmente accentuato tra nord e sud, segno del grande
malessere che affligge il Meridione. Il servizio elettrico inoltre non
raggiunge tutti gli italiani. Anche dal consumo dell’elettricità si può
ricavare una fotografia dell’Italia degli anni ‘60.
Da un’indagine svolta da Enel in
quegli anni risulta che il 72 per cento degli utenti possiede il frigorifero,
il 64 per cento il televisore, il 42 per cento la lavatrice, il 28 per cento lo
scaldabagno elettrico e soltanto il 2 per cento la lavastoviglie.
Anno 1963. Enel inizia di fatto la sua attività nel 1963 con il
graduale assorbimento delle imprese elettriche allora esistenti. Il processo di
assorbimento è andato avanti nel tempo: alla fine del ‘95 le imprese elettriche
assorbite saranno 1270. Le reti che vengono via via acquisite sono
parcellizzate e disomogenee: nasce quindi la necessità di un grande progetto di
elettrificazione, che preveda il riordino, l’ammodernamento e lo sviluppo della
rete di distribuzione, i collegamenti elettrici con le isole e l’inizio della
realizzazione delle dorsali a 380 kV che dovranno trasportare l’energia lungo
tutta la penisola e connetterla con l’estero. Tra le prime unità operative
costituite dall’Enel è da segnalare il Centro Nazionale di Dispacciamento di
Roma, che ha il compito di gestire gli impianti di produzione, la rete di
trasmissione e l’interconnessione con l’estero: in pratica, il “cervello”
dell’intero sistema elettrico italiano. Il primo anno di vita dell’Enel è anche
quello che verrà ricordato per una gravissima sciagura: la sera del 9 ottobre
1963 una massa di circa 300 milioni di metri cubi di roccia si stacca dal Monte
Toc e precipita nel sottostante bacino idroelettrico del Vajont. Un’ondata di
oltre 30 milioni di metri cubi, alta più di 200 metri, scavalca la diga,
investendo paesi e borgate della valle del Piave e provocando più di 2.000
morti: Erto, Casso e Longarone sono tra le località più colpite.
Dal 1965 al 1966. Per finanziare l’espansione dei suoi impianti, nel 1965
l’Enel emette sul mercato i primi due prestiti obbligazionari. Una prima
emissione sul mercato italiano per un importo di 75 miliardi di lire. Una
seconda di 100 miliardi di lire in Italia e 37 miliardi di lire negli altri
paesi della Comunità Europea. Il 1966 segna invece una svolta nella storia
dell’energia elettrica in Italia: è il primo anno in cui la produzione
idroelettrica copre meno del 50 per cento della produzione complessiva. L’avvenimento
è conseguenza da un lato del progressivo esaurimento delle risorse
idroelettriche e dall'altro del continuo e sostenuto aumento della richiesta di
energia elettrica, che rendono sempre più necessario il ricorso alla produzione
termoelettrica.
Dal 1968 al 1972. Sono gli anni della crescita di Enel che nel frattempo
è diventata, secondo un’indagine di Mediobanca, la seconda industria italiana
per fatturato dopo la Fiat. Sono anche anni di grandi conquiste sociali, che
vedono protagonisti il movimento studentesco e quello dei lavoratori, ma
segnano anche la nascita del terrorismo. Il disegno di una rete di trasmissione
adeguata alle necessità del Paese si va completando con il varo della linea 380
kV Firenze-Roma, che sarà il primo collegamento tra le reti della stessa
tensione realizzate, negli anni precedenti, nel nord e nel sud del Paese.
Vengono inoltre realizzate interconnessioni a 380 kV con la Francia e la
Svizzera. Intanto, la notte del 21 luglio 1969, il Centro Nazionale di
Dispacciamento rileva una richiesta di energia elettrica molto maggiore di
quella usuale. Sono gli italiani che, in diretta televisiva, non vogliono
mancare un appuntamento con la storia: la discesa degli astronauti americani
Neil Armstrong e Edwin Aldrin sulla Luna. Nel 1971 il consumo di energia
elettrica per abitante in Italia raggiunge 2.035 kWh. Lo squilibrio tra il nord
e il sud del Paese è ancora molto forte. Per confronto, il consumo medio per
abitante della CEE è, nello stesso anno, di 3.133 kWh. L’Enel effettua un’indagine
sull'elettrificazione rurale accertando che, alla fine del 1971, i residenti in
permanenza in abitazioni sprovviste di elettricità si sono ridotti a 656.000
rispetto al 1.210.000 del 1965. Il grado di elettrificazione del Paese sale
così al 98,8 per cento rispetto al 97,7 del ‘65.
Dal 1973 al 1977. La guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur innesca la
prima grande crisi energetica. Il petrolio viene usato come arma economica dai
paesi arabi che ne riducono la produzione. I continui rincari del greggio
costringono i paesi consumatori a varare misure di emergenza per fronteggiare
la crisi adottando una politica di “austerity”. Per fronteggiare la crisi
petrolifera, Enel programma la realizzazione sia di nuovi impianti nucleari,
per ridurre la dipendenza dal petrolio, sia di impianti idroelettrici di
pompaggio per coprire il fabbisogno elettrico nelle ore di maggiore consumo.
Contro l’aumento dei prezzi petroliferi vengono introdotte limitazioni ai
consumi di elettricità che rimarranno nella memoria collettiva. In Italia
iniziano le “domeniche a piedi” e viene aumentato il prezzo di benzina e
gasolio. Per ridurre i consumi elettrici viene ridotto l’orario di apertura dei
negozi; l’illuminazione pubblica viene pressoché dimezzata; le trasmissioni
televisive terminano alle 22,45. Il 20 dicembre 1973 la Camera dei Deputati
approva un ordine del giorno che, «considerata la grave crisi che ha colpito il
Paese nel settore energetico» impegna il Governo «allo sviluppo di una decisa
politica di ricerca e di realizzazione di fonti alternative al petrolio,
particolarmente nucleari». Il Piano Energetico Nazionale (PEN) presentato nel
luglio 1975 dal Ministro dell’Industria si articola in 5 punti: idrocarburi;
fonti energetiche alternative; programma Enel; ciclo del combustibile nucleare;
programmi CNEN. Per quanto riguarda l’Enel, il Piano prevede che l’Ente indichi
«simultaneamente gare per l’assegnazione di otto centrali elettronucleari da
1.000 MW del tipo ad acqua leggera, pressurizzata e bollente» e definisca «in
linea con le indicazioni del Piano Energetico, un piano di commesse aggiuntive,
attualmente previsto in 8.000 MW, da approvare da parte del CIPE entro il
1977». Tenuto conto delle unità nucleari già ordinate dall’Enel, per 4.000 MW,
il PEN prevede quindi un apporto di centrali nucleari per una potenza
complessiva di 20.000 MW entro il 1985.
Nel 1975, per la prima volta dal 1949, la produzione italiana di energia
elettrica registra un decremento rispetto all'anno precedente: -1,1 per cento.
La battuta d’arresto è collegata al calo della domanda del settore industriale,
conseguente all'accentuarsi della fase di recessione dell’economia che vede una
diminuzione del prodotto interno lordo. La Legge n° 373 del 30 aprile 1976,
detta “Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli
edifici”, è il primo intervento legislativo in tema di politica di risparmio
energetico. L’Enel predispone un volantino, dal titolo “Per una migliore e più
economica utilizzazione dell’energia”, che viene stampato in 21 milioni di
copie e inviato a tutti gli utenti domestici. Qualche giorno dopo il varo della
legge sul risparmio energetico, il 6 maggio 1976, un terremoto di eccezionale
intensità sconvolge il Friuli, causando quasi mille vittime, migliaia di feriti,
danni alle abitazioni, alle industrie e alle infrastrutture.
Dal 1978 al 1982. Alla fine degli anni ‘70 la situazione del Paese è
estremamente difficile: il tasso d’inflazione è intorno al 20 per cento e una
caduta della domanda sul mercato internazionale dell’automobile colpisce la
principale industria nazionale, la Fiat. Sul fronte energetico, la fine degli
anni ‘70 è un momento di riscoperta del sole e del vento. La crescita nel Paese
di una coscienza ambientale - e l’obiettivo di assicurare la massima
compatibilità tra impianti di produzione elettrica e ambiente - determinano
l’avvio di una serie di iniziative energetiche ecocompatibili.
Prosegue quindi la politica di sensibilizzazione al contenimento dei
consumi energetici. Viene messa in servizio la centrale di Porto Tolle, la più
potente in Europa. Il 1979, in particolare, registra notevoli aumenti dei
prezzi del petrolio, dopo alcuni anni di relativa stabilità. Alla fine
dell’anno i prezzi del greggio risultano più che raddoppiati rispetto all'anno
precedente. L’elemento catalizzatore di questa nuova crisi è la rivoluzione in
Iran.
La successiva guerra tra Iran e Iraq (settembre 1980) innesca un’ulteriore
crescita dei prezzi del greggio, che raggiungono in media i 36 dollari al
barile, quasi il doppio del livello medio del 1979 e quasi il triplo di quello
del 1978. Il 23 novembre 1980 un terremoto di estrema violenza colpisce
Campania e Basilicata, provocando circa 3.000 morti e danni disastrosi alle
abitazioni e alle infrastrutture. Fra i comuni colpiti, 95 rimangono privi di
energia elettrica. L’Enel mobilita oltre 1.200 addetti tra tecnici e operai.
Oltre 1.300 sono i collegamenti di emergenza di tendopoli, centri roulotte,
ospedali da campo e baracche. Nel 1981 la produzione italiana di energia elettrica,
con 181,6 miliardi di kWh, registra una flessione del 2,2 per cento rispetto al
1980. I consumi globali di energia elettrica, con 162,8 miliardi di kWh,
registrano una flessione dello 0,5 per cento rispetto al 1980, che sale a -3,0
nei consumi industriali. La flessione dei consumi di energia elettrica è una
chiara indicazione della fase di recessione dell’economia italiana - definita
“da petrolio” - che registra una contrazione del prodotto interno lordo dello
0,2 per cento, un tasso di inflazione del 18,7 per cento (quasi doppio rispetto
alla media degli altri Paesi industrializzati) e un forte deficit della
bilancia dei pagamenti. Allarmante anche il confronto con l’Europa. Nel 1982 la
quota di energia elettrica prodotta da idrocarburi in Italia è del 54 per
cento, contro il 14 della Repubblica Federale Tedesca, il 13 dell’Inghilterra e
l’11 della Francia.
Dal 1983 al 1987. Nel 1984 si inaugurano due centrali dimostrative
dell’Enel alimentate da fonti energetiche rinnovabili: la centrale eolica dell’Alta
Nurra e la centrale fotovoltaica dell’isola di Vulcano.
Nel 1984 Enel raggiunge il sostanziale equilibrio del conto economico, con
una perdita di 1,5 miliardi contro i 1.823 miliardi dell’anno precedente. Era
questo l’obiettivo del Piano di risanamento della situazione
economico-finanziaria.
Reso possibile, da un lato, dagli aumenti del Fondo di dotazione, delle
tariffe e del sovrapprezzo termico e, dall'altro, dal contenimento dei costi di
gestione e dall'aumento di produttività.
Nel 1985 entra in funzione il nuovo sistema di controllo della produzione e
trasmissione di Enel. Sempre nel 1985 la dipendenza dai prodotti petroliferi
nella copertura del consumo energetico italiano scende al 58,5 per cento dal
75,3 del 1973; ma, tenuto conto delle altre fonti energetiche d’importazione,
la dipendenza dall'estero (81,3 per cento) rimane sostanzialmente la stessa del
1973 (81,8 per cento). Agli inizi del 1986 viene deliberato l’aggiornamento del
nuovo Piano Energetico Nazionale che era stato approvato nel 1981. La novità
consiste in uno specifico paragrafo per l’ambiente e la sicurezza. Oltre alla
costruzione di impianti idroelettrici, geotermici e termoelettrici a carbone,
il programma prevede anche la costruzione di impianti nucleari per 12.000 MW.
Il 26 aprile di quell'anno, però, un gravissimo incidente alla centrale
nucleare di Chernobyl, in Ucraina, provoca una nube radioattiva che si estende
per tutta Europa. Il bilancio ufficiale è di 31 morti per l’esplosione del
reattore, ma nei mesi successivi moriranno 2.000 persone per gli effetti delle
radiazioni, mentre le proiezioni per gli anni seguenti vanno dai 10.000 ai
125.000 morti o gravemente ammalati. Il disastro di Chernobyl blocca di fatto
l’attuazione del Piano Energetico Nazionale e l’apertura dei nuovi cantieri,
non solo per le centrali nucleari, ma anche per quelle a carbone.
Il Parlamento discute della politica energetica e con due risoluzioni
impegna il Governo a convocare una Conferenza Nazionale sull'Energia, con il
compito di fornire contributi informativi e di approfondimento per una verifica
delle scelte di politica energetica, con particolare riguardo allo sviluppo
della componente nucleare. Nel 1986 Enel chiude per la prima volta il bilancio
in attivo, con un utile di 14 miliardi di lire. L’8 novembre 1987 si svolgono
tre referendum sulle centrali elettriche nucleari e due sulla giustizia.
La maggioranza dei votanti si esprime per la rinuncia all'energia nucleare.
Considerati i risultati del referendum, il Governo procederà alla sospensione
dei lavori della centrale di Trino 2, alla chiusura della centrale di Latina.
Alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso e di Trino 1 e alla
verifica della fattibilità di riconversione della centrale di Montalto di
Castro.
Dal 1988 al 1992. Crollano uno dopo l’altro i regimi dell’Est europeo.
Nel novembre 1989 cade il muro di Berlino. Nel 1990 viene eletto presidente
dell’Urss Michail Gorbaciov. Nell’estate del ‘90 truppe del dittatore iracheno
Saddam Hussein invadono il Kuwait. L’anno successivo le forze alleate dell’ONU
intervengono in difesa del Kuwait: ha inizio così la Guerra del Golfo. Le
conseguenze della guerra sui mercati petroliferi sono meno pesanti rispetto
alle crisi precedenti, sia perché vari Paesi aumentano la loro produzione, sia
per la flessione della domanda causata dalla recessione che investe diverse
aree industriali. L’interesse crescente verso i temi ambientali determina
l’inizio della collaborazione tra Enel e le associazioni per la difesa della
natura. Seguiranno altre iniziative per la tutela della natura e dell’ambiente
fino ad arrivare, nel 2000, all'accordo volontario con il Ministero
dell’Ambiente per la riduzione dell’emissioni dei gas serra. Il 5 luglio 1990, ha
inaugurato l’impianto idroelettrico di pompaggio di Presenzano, tra le province
di Isernia e Caserta. All'inizio del ‘91 il Parlamento emana la legge n. 9 e la
legge n. 10 del gennaio 1991. La legge 9/91, in particolare, dà avvio alla
liberalizzazione del settore della produzione di energia elettrica e consente
all’Enel di promuovere, in Italia e all'estero, la costituzione di Società per
Azioni o di assumere partecipazioni per attività riconducibili ai fini
dell’Ente. Il 1992 vede un cambiamento radicale dell’assetto
giuridico-istituzionale del settore elettrico nazionale.
Infatti, a quasi trent'anni dall'istituzione, con il decreto legge n. 333
dell’11 luglio 1992, convertito nella Legge n. 359 dell’8 agosto, Enel diventa
Società per Azioni, primo passo verso la privatizzazione. Lo stesso decreto
attribuisce alla nuova Società, a titolo di concessione, le attività che prima
erano riservate all'Ente per legge.
Azionista unico della Società è il Ministero del Tesoro. Nello stesso anno,
in un’indagine condotta da Mediobanca, Enel risulta essere la prima società
italiana per fatturato.
Dal 1993 al 1997. Gli anni ‘90 vedono mutare Enel: al cambiamento di
ragione sociale fanno seguito la liberalizzazione del settore elettrico e la
quotazione in Borsa. La liberalizzazione ridimensiona Enel nel suo core
business: viene attuata perciò una strategia di diversificazione per lo
sviluppo di nuovi business. Il mondo politico italiano, intanto, viene scosso
dall'inchiesta “Mani pulite”, con un forte impatto sulla società civile e sulle
aziende. In questo periodo Enel si prepara alla trasformazione da Ente a
Società per Azioni. Nel maggio ‘93 si svolge a Firenze il summit degli E7, il
gruppo che riunisce le sette maggiori imprese elettriche mondiali, di cui fa
parte Enel. L’incontro ha l’obiettivo di elaborare strategie comuni per
garantire l’uso più razionale dell’elettricità e migliorare il sistema
produttivo e distributivo in modo da minimizzare l’impatto sull’ambiente. Nel
1994 e 1995 vengono inaugurati nuovi impianti da fonti rinnovabili: una
centrale solare fotovoltaica da 3 MW, la più grande in esercizio nel mondo,
viene realizzata a Serre Persano; nell’Alta Nurra viene messo in opera
l’aerogeneratore Gamma 60 da 1 MW, mentre centrali eoliche vengono messe in
esercizio a Frosolone e Collarmele. Il 14 novembre 1985 la Camera dei deputati
approva in via definitiva la Legge n. 481, che stabilisce le norme per la
concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità e istituisce la
relativa autorità di regolazione.
È un provvedimento propedeutico alla privatizzazione dell’Enel, con il
collocamento delle azioni sul mercato, e definisce in modo organico le norme
per la regolamentazione del servizio elettrico.
Tra le varie disposizioni la legge conferma l’uniformità delle tariffe
elettriche su tutto il territorio nazionale, nonché il reintegro all’Enel e
alle imprese appaltatrici degli oneri connessi con l’abbandono del nucleare.
Il 1995 si chiude con un avvenimento di particolare importanza per i futuri
sviluppi dell’Enel: la firma della Convenzione tra il Ministero dell’Industria
e l’Enel per la disciplina della concessione delle attività elettriche. La
Convenzione ha una validità di 40 anni a partire dall’11 luglio 1992 (data
della trasformazione dell’Ente in Società per Azioni) e conferma il ruolo
dell’Enel nella trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, con
l’obbligo della sua diffusione “universale”.
Dal 1997 al 2002. In questo periodo il settore elettrico nazionale viene
liberalizzato. Il 1999, in particolare, è anche l’anno della privatizzazione,
con il collocamento sul mercato di oltre 3,8 miliardi di azioni, diventati, a
luglio 2001, 1,9 in seguito alle reverse stock split. In linea con il processo
di liberalizzazione e con gli obiettivi di decentramento delle attività viene
completato il processo di “societarizzazione”. Enel si trasforma in holding
industriale: dal Gruppo nascono nuove società per lo sviluppo di diverse
opportunità di business. Alla fine di giugno 1998 Wind, società di
telecomunicazioni di proprietà di Enel, France Télécom e Deutsche Telekom, vince
la gara per ottenere la concessione di telefonia mobile, diventando così il
terzo gestore nazionale. Nel luglio 2000 la compagine azionaria si modifica con
l’uscita di Deutsche Telekom da Wind. La quota azionaria viene ripartita tra
Enel e France Telecom. Il 19 febbraio 1999 il Consiglio dei Ministri approva il
decreto di liberalizzazione del mercato elettrico, il cosiddetto “Decreto
Bersani”.
La normativa, entrata in vigore il 1° aprile ‘99, definisce e regola il
nuovo assetto del settore elettrico, in cui le attività di produzione,
importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica sono libere
(nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico).
Queste attività possono anche essere svolte da un unico soggetto, purché
sia garantita almeno la separazione contabile e gestionale. Nel caso dell’Enel,
il decreto prevede la separazione societaria per le attività di produzione,
trasmissione, distribuzione e vendita ai clienti “idonei”, nonché l’obbligo di
ridurre la propria capacità produttiva cedendo entro il 2002 “non meno di
15.000 MW”. L’attività di trasmissione, il dispacciamento dell’energia
elettrica e la gestione unificata della rete di trasmissione nazionale sono
dati in concessione al “Gestore della Rete di Trasmissione”, costituito da una
società scorporata dall’Enel, le cui azioni sono assegnate a titolo gratuito al
Ministero del Tesoro. Il Gestore stipula con le società proprietarie delle reti
(Enel, Municipalizzate e altre) convenzioni che disciplinano gli interventi di
manutenzione e sviluppo della rete e delle interconnessioni. Nascono nello
stesso anno Enel Produzione, Terna ed Enel Distribuzione. Parallelamente alla
societarizzazione delle attività tipiche di produzione, trasmissione e
distribuzione, si provvede allo sviluppo di nuove aree di business. Viene
infine avviata la privatizzazione dell’Enel, collocando sul mercato oltre 3,8
miliardi di azioni ordinarie (diventati 1,9 in seguito al reverso stock split
del 9 luglio 2001), pari al 31,74 per cento del capitale sociale, per un controvalore
di 16,55 miliardi di euro (corrispondenti a 32.045 miliardi di lire). È la più
grande offerta pubblica in Europa e la seconda al mondo sia per valore che per
numero di sottoscrittori. L’11 ottobre 2000 Enel conclude un accordo con
Vodafone - finalizzato poi nel corso del 2001 - per l’acquisto del 100 per
cento di Infostrada. La fusione tra Wind e Infostrada dà vita a un nuovo gruppo
che, con oltre 17 milioni di clienti di telefonia fissa, mobile e Internet, è
il primo operatore convergente al mondo e il secondo operatore di
telecomunicazioni del nostro Paese.
Con la cessione di Interpower, nel novembre 2002, Enel completa le
dismissioni di capacità produttiva previste dal decreto Bersani. Le tre Genco
cedute - Interpower, Elettrogen ed Eurogen - hanno infatti una capacità
produttiva rispettivamente di 2.611 MW, 5.438 MW e 7.008 MW. Il Gruppo
intraprende attività internazionali. Nel settembre 2001 Enel si aggiudica per
1.870 milioni di euro (2.140 milioni di euro con il debito assunto) l’intero capitale
della spagnola Viesgo, una società che opera nella generazione e distribuzione
di energia elettrica controllata da Endesa con una capacità di circa 2.400 MW.
Nel dicembre dello stesso anno CHI Energy - società acquisita dal Gruppo Enel
nel 2000 - completa la realizzazione di una centrale eolica negli Stati Uniti e
di una a biomasse in Canada. La capacità installata è di 30 MW per la prima e
di 23 MW per la seconda. Sempre nel 2001 il Gruppo Enel avvia la costruzione di
una linea di trasmissione ad alta tensione in Brasile. La linea, lunga 1.095
km, sarà gestita per 30 anni da una controllata di Enel power. Nel marzo 2002
viene siglato un nuovo accordo per la costruzione di un tratto di linea ad alta
tensione lungo 1.278 km che collegherà il Nord al Sud del Brasile. Nel 1992
viene avviato un progetto per il collegamento in corrente continua tra Italia e
Grecia. Il progetto, che favorisce l’interconnessione elettrica di tutto il
bacino mediterraneo, viene finanziato al 40 per cento dall'Unione Europea. Enel
partecipa al progetto attraverso Terna per il 75 per cento; il restante 25 per
cento è a carico di PPC, azienda elettrica greca.
Enel oggi e la nuova visione “Open
Power”
È un’impresa multinazionale dell’energia e uno dei principali operatori
integrati globali nei settori dell’elettricità e del gas. Opera in oltre 30
paesi di 4 continenti, producendo energia (capacità installata netta di circa
90 GW) e distribuendo elettricità e gas su una rete di approssimativamente 1,9
milioni di km, con oltre 61 milioni di utenze finali nel mondo.
ENEL
Organizational Model
Global
Divisions
-
Global Infrastructure and Networks
-
Global Generation
-
Renewable Energy
-
Global Trading
-
Upstream Gas
The Global Divisions are
working for:
•
The Implementation of best practices
•
Efficiency in operating expenses and investments
•
Capital allocation
•
Gross operating margin
Regions
and Countries
Italy
Iberian Peninsula
Latin America
Eastern Europe
More
specifically, the new Enel Group structure is organized into:
Divisions
(Global Generation, Global Infrastructure and Networks, Renewable Energy,
Global Trading, Upstream Gas)
which
are responsible for managing and developing assets, optimizing their
performance and the return on capital employed in the various geographical
areas in which the Group operates.
“The
Divisions are also tasked with improving the efficiency of the processes they
manage and sharing best practices at the global level.”
Fonte (Annual Report 2015)
Enel Mission
“Enel ha la missione di essere il più efficiente produttore e distributore
di elettricità e gas, orientato al mercato ed alla qualità del servizio, con
l’obbiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di
valorizzare tutte le persone che vi lavorano. Creando valore condiviso per
tutti gli Stakeholder”.
Enel Vision
“L’eccellenza inizia con la sicurezza, la nostra prima priorità, sempre.
In Enel aspiriamo a essere la miglior azienda al mondo e il primo passo
verso questo traguardo è essere sicuri al 100%, sempre.
Considerando la salute e la sicurezza come un fattore strategico per
l’integrazione, l’efficienza e la professionalità”.
Enel Values
“Mettere in prima priorità le “Persone”, “Rispettando le Comunità” di ogni
Nazione dove la Enel opera ed anche “Rispettando i Diritti Umani” in ogni
nostra attività e delle aziende del Gruppo in tutto il mondo. Con una
eccellente Governance per creare trasparenza ed anticorruzione in ogni attività
di Business della Enel”.
Il gruppo Enel è composto da 68.000 persone, uomini e donne di tutto il
mondo il cui prezioso lavoro si basa sui valori di Responsabilità, Innovazione,
Fiducia e Pro attività.
Il parco centrali è molto diversificato: idroelettrico, eolico, geotermico,
fotovoltaico, termoelettrico, nucleare e altre fonti rinnovabili.
Quasi la metà dell’energia elettrica prodotta da Enel è priva di emissioni
di anidride carbonica, rendendo il gruppo uno dei principali produttori di
energia pulita.
A novembre 2015 a Londra in occasione del Capital Market Day, Enel ha
annunciato la nuova strategia “Open Power”, che si fonda sull'apertura come
chiave di volta dell’approccio strategico e operativo del gruppo.
Enel sviluppa progetti ambiziosi, con l’entusiasmo di chi vuole cambiare il
mondo e la nuova missione descrive proprio tale impegno:
“Apriamo l’accesso all'energia a più persone
Ampliamo
le nostre dimensioni, per raggiungere e connettere più persone ad un’energia
sicura e sostenibile, in particolare in Sud America e Africa.
Apriamo il mondo dell’energia alle nuove tecnologie
Guidiamo
lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie per generare e distribuire
l’energia in modo più sostenibile, in particolare attraverso le fonti
rinnovabili e le smart grid.
Ci apriamo a nuovi modi di gestire l’energia per la gente
Sviluppiamo
nuovi modi che rispondano ai reali bisogni delle persone, per aiutarli ad usare
e gestire l’energia in modo più efficiente, in particolare attraverso contatori
smart e digitalizzazione.
Ci apriamo a nuovi usi dell’energia
Sviluppiamo
nuovi servizi che usino l’energia per rispondere a sfide mondiali con
particolare focus sulla connettività e sulla mobilità elettrica.
Ci apriamo a nuove partnership
Ci
uniamo ad una rete di collaboratori nella ricerca, nella tecnologia, nello
sviluppo dei nuovi prodotti e nel marketing, per sviluppare nuove soluzioni,
insieme.”
La Sostenibilità in Enel:
Coinvolgimento degli Stakeholder e Rendicontazione
In linea con il posizionamento strategico Open Power, Enel ha posto la
sostenibilità ambientale, sociale ed economica al centro della propria cultura
aziendale e sta implementando un sistema di sviluppo sostenibile basato sulla condivisione
della creazione di valore, sia all'interno che all'esterno dell’azienda.
“Cari Stakeholder, il mondo
dell’energia sta cambiando molto velocemente: tecnologia, mercato, operatori. I
principali trend globali vedono la crescita della popolazione mondiale da 7 a 8
miliardi nei prossimi dieci anni, così come dell’aspettativa di vita, nonché lo
spostamento della popolazione verso le città. Le economie emergenti assumono un
ruolo sempre più rilevante nel panorama internazionale e le nuove tecnologie si
stanno diffondendo in maniera capillare. La domanda energetica globale è
destinata a crescere, in uno scenario di risorse naturali sempre più limitate e
con la necessità di contrastare il cambiamento climatico in atto. I
tradizionali paradigmi stanno, dunque, cambiando rapidamente e con essi anche
il ruolo e le responsabilità delle aziende devono cambiare. Il 25 settembre
2015, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha definitivamente adottato i
nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) al 2030. Un invito alle aziende
a dare il proprio contributo – anche attraverso la capacità d’innovazione – per
affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile, quali la povertà, il diritto
all’istruzione, l’accesso al lavoro, la parità di genere, la disponibilità universale
delle risorse idriche, l’accesso all’energia e i cambiamenti climatici.
Enel ha annunciato, in tale
occasione, specifici impegni per contribuire al raggiungimento di quattro dei
17 obiettivi. In particolare, impegnandosi ad assicurare l’accesso all’energia,
a sostenere progetti educativi, a promuovere l’occupazione e una crescita
economica inclusiva, sostenibile e duratura e a contrastare il cambiamento
climatico. Enel ha confermato, inoltre, il proprio obiettivo di riduzione delle
emissioni di CO2 e carbon neutrality entro il 2050: un obiettivo riconosciuto
come “Science Based Target” in quanto allineato agli obiettivi climatici
globali. A dimostrazione del suo impegno per uno sviluppo sostenibile ha, sin
da subito, integrato tali obiettivi nella propria strategia e nei processi di
rendicontazione della Sostenibilità, allineandosi con i più recenti standard
internazionali.” (Bilancio di Sostenibilità Enel 2015 - Lettera agli
stakeholders: “Insieme costruiamo il futuro “)
Governance “Consiglio di Amministrazione”
Il Consiglio di amministrazione è investito per Statuto dei più ampi poteri
per l'amministrazione ordinaria e straordinaria della Società e ha facoltà di
compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l'attuazione ed il
raggiungimento dell'oggetto sociale.
La gestione della Società spetta al Consiglio di Amministrazione, il quale
compie le operazioni necessarie per l'attuazione dell'oggetto sociale. In
conformità a quanto disposto dal Codice Civile, esso ha delegato parte delle proprie
competenze gestionali all'Amministratore Delegato e ha nominato al proprio
interno quattro Comitati con funzioni propositive e consultive.
I ruoli di Amministratore Delegato e Presidente risultano nettamente
separati e ad entrambi compete la rappresentanza della Società.
Composizione del Consiglio di Amministrazione
Presidente:
Maria Patrizia Grieco
Amministratore Delegato e Direttore Generale:
Francesco Starace
Consiglieri:
Alfredo Antoniozzi,
Alessandro Banchi,
Alberto Bianchi,
Paola Girdinio,
Alberto Pera,
Anna Chiara Svelto,
Angelo Taraborrelli.
Gli stakeholder
La trasparenza dell'agire d'impresa in Enel è assicurata da un rigoroso e
strutturato sistema di Corporate Governance. Un modello che permette di
orientare costantemente la sua azione alla creazione di valore per tutti gli
stakeholder.
“In primo luogo con gli azionisti, i collaboratori, i clienti, i fornitori
e i partner d'affari. A seguire, con tutti quei singoli o gruppi, i cui
interessi sono influenzati dagli effetti diretti e indiretti delle attività di
Enel: le comunità locali e nazionali in cui il Gruppo opera, le associazioni
ambientaliste, le generazioni future”.
Comprendere le aspettative degli stakeholder e mantenere attivo un processo
di dialogo continuo sono al centro della strategia di Enel.
La Matrice di materialità
Dal 2012 Enel ha avviato e messo in atto, recependo anche le più recenti
evoluzioni del "reporting" di sostenibilità a livello internazionale
− come il nuovo standard GRI-G4.
I nuovi princípi della COP del United Nations Global Compact e il frame
work dell'IIRC (International Integrated Reporting Council) − un processo di
"analisi della materialità" volto a mappare e ponderare le tematiche
di interesse e le aspettative degli stakeholder incrociandole con la strategia
industriale, con le modalità e i processi con cui l'azienda sta rispondendo alle
loro attese.
I meccanismi di coinvolgimento degli stakeholder sono diversi in
considerazione della tipologia di relazione con gli stessi e al contesto di
riferimento (canali generali o specifici di informazione, canali di
partecipazione eccetera).
Tale metodologia costituisce la base per l'individuazione dei temi sui
quali pianificare le attività di sostenibilità e strutturare il
"reporting".
La lettura della matrice di materialità rispetto a ciascun asse porta ad
approfondire: sull'asse orizzontale, la priorità che gli stakeholder,
opportunatamente ponderati sulla base della loro rilevanza, attribuiscono alle
varie tematiche e sull'asse verticale, i temi su cui Enel prevede di
focalizzare i propri sforzi e il "livello" a cui tale impegno sarà
affrontato.
Le tematiche sono state classificate in temi di business e di Governance
(blu), temi sociali, cioè relativi alle relazioni con gli stakeholder
(arancione) e temi di gestione ambientale (verde).
La vista congiunta delle due prospettive consente di identificare i temi di
maggiore importanza sia per l'Azienda sia per gli stakeholder (cosiddetti temi
materiali), e di conseguenza di verificare il grado di "allineamento"
o "disallineamento" tra aspettative esterne e rilevanza interna di
tali tematiche.
F.te Bilancio di Sostenibilità Enel 2015
Focus su alcuni temi ESG
(Enviromental, Social and Governance) e iniziative intraprese
Health and Safety
Come raccontato nel proprio Bilancio di Sostenibilità, Enel considera la
salute, la sicurezza e l’integrità psicofisica delle persone il bene più
prezioso da tutelare in ogni momento della vita, al lavoro come a casa e nel
tempo libero.
Ogni persona è responsabile della propria salute e sicurezza e di quella
degli altri con cui interagisce e, pertanto, si impegna a sviluppare e promuovere
una solida cultura della sicurezza in tutto il Gruppo Enel e nei confronti
delle ditte appaltatrici.
L’impegno costante di ognuno, l’integrazione della sicurezza nei processi e
nella formazione, la segnalazione e l’analisi dei mancati infortuni, il rigore
nella selezione e nella gestione delle ditte appaltatrici, i continui controlli
sulla qualità, la condivisione delle esperienze nel Gruppo e il confronto con i
top player internazionali sono gli elementi fondanti della cultura della
sicurezza.
Solamente dicendo “NO” a comportamenti non sicuri, a scorciatoie,
interiorizzando i comportamenti sicuri come normali, si potrà realmente creare
un effetto positivo che sia anche da esempio per i paesi meno maturi.
Contrattazione collettiva
Enel rispetta la normativa del lavoro dei diversi Paesi e le convenzioni
dell’International Labour Organization (ILO) sui diritti dei lavoratori
(libertà di associazione e contrattazione collettiva, consultazione, diritto di
sciopero ed altre riunioni di lavoratori).
Promuovendo sistematicamente il dialogo tra le parti e cercando un adeguato
livello di accordo e condivisione sulle strategie aziendali da parte dei
dipendenti.
In Italia Enel ha siglato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei
lavoratori elettrici.
Formazione
La formazione è un elemento strategico per le aziende, in
quanto permette di renderle competitive nel panorama nazionale e internazionale
e stimola i propri dipendenti a una crescita continua. Nel corso del 2015, Enel
ha lavorato per consolidare partnership con il mondo accademico e con centri di
eccellenza di particolare rilievo e sono state erogate circa 2,5 milioni di ore
di formazione ai dipendenti del Gruppo. Un particolare rilievo è stato dato
alla formazione trasversale per accompagnare i rilevanti cambiamenti strategici
e l’evoluzione dell’organizzazione, e alla formazione linguistica a supporto
dell’integrazione, mentre le campagne formative trasversali sui temi etici e sulla
Sostenibilità nel 2015 sono state estese ai Paesi dell’America Latina e al
perimetro Enel Green Power
Enel e il Global Compact
Le Nazioni Unite hanno annunciato che il Segretario generale Ban Ki-moon ha
nominato Francesco Starace, Amministratore Delegato del Gruppo Enel (principale
utility per base clienti in Europa) nel Consiglio di Amministrazione del Global
Compact delle Nazioni Unite. Francesco Starace è il primo rappresentante di
un'azienda italiana ad essere insignito di questo ruolo.
Il Global Compact è la più grande iniziativa mondiale per la sostenibilità
aziendale, e il Consiglio rappresenta la chiave di volta della sua struttura di
Governance.
In quanto contribuisce a definire la strategia e le politiche nonché a
fornire consulenza su tutte le questioni di interesse del Global Compact, in
particolare in materia di sostenibilità.
Francesco Starace ha così commentato: "Sono onorato di ricevere la
nomina del Segretario generale e sono ansioso di unirmi a questo gruppo di
leader per promuovere la sostenibilità globale e dare il mio contributo
all’importante lavoro delle Nazioni Unite in questo campo. Sono inoltre
orgoglioso del riconoscimento che questa nomina rappresenta per Enel da parte
di un’istituzione internazionale del livello delle Nazioni Unite. La
sostenibilità è un pilastro fondamentale della nostra strategia industriale, ed
è la più importante questione con cui siamo confrontati a livello settoriale.
La sfida è di dare una risposta convincente e di ampio respiro".
Fare la differenza: focus in Latin
America
Il rafforzamento della leadership di un gruppo multi nazione come Enel
passa necessariamente attraverso la relazione responsabile con le comunità
locali e i territori che ospitano centrali e altre attività, l’autorevolezza
nelle relazioni con i governi e con le autorità dei Paesi in cui Enel opera e,
infine, la relazione stabile, continua e integrata con i diversi stakeholder, fondata
sulla fiducia e sul rispetto di valori condivisi.
La natura intrinseca del business elettrico, dove gli impianti di
generazione e le reti di distribuzione sono costruiti per durare diversi
decenni e dove il servizio fornito è fattore essenziale di sviluppo sociale ed
economico, implica la costruzione di un rapporto di lungo periodo con le
comunità in cui si opera.
Enel è fortemente convinta che creare valore condiviso vuol dire promuovere
un dialogo costante e costruttivo per conoscere i bisogni e le priorità di chi
è presente sul territorio e coniugarle con le esigenze del business.
Enel è uno dei maggiori operatori energetici delle Americhe, con impianti
di generazione di tutte le tipologie attivi in 11 Paesi dall'Alberta in Canada
alle Ande centrali, e fornisce energia ad alcune delle più grandi città del Sud
America: Rio de Janeiro, Bogotá, Buenos Aires, Santiago del Cile e Lima.
Enel sviluppa progetti specifici che determinano impatti sulle comunità e
possono essere raccolti in 3 macro-gruppi: “Accesso all’energia”, “Sviluppo socio-economico
delle comunità è Sostegno alle comunità locali”.
Oltre 700 progetti che permetteranno di portare elettricità a 3 milioni di
persone che oggi vivono al buio, garantire l’istruzione a 400 mila ragazzi e
favorire l’occupazione di 500 mila persone.
Focus Latin America:
Innovazione e Sostenibilità a Ollague in Chile
Ollagüe è un paesino isolato ai confini tra Cile e Bolivia, a oltre 3.500
metri di altitudine in un altopiano deserto, a 160 km da Calama. Qui vivono in
maniera stabile tra le 50 e le 100 famiglie di una comunità indigena quechua,
che si dedicano a pastorizia e servizi al settore minerario.
Dal punto di vista geo climatico, gli sbalzi di temperatura in questa zona
sono estremi, da -20° C a +20° C, e possono variare di 20° C nello stesso
giorno. Con l’intento di sostenere il più possibile l’elettrificazione nelle zone
isolate, Enel ha costruito a Ollagüe un impianto offgrid ibrido, innovativo per
tecnologia e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Questo impianto permette di avere energia pulita per 24 ore.
Il coinvolgimento della comunità locale come parte integrante del progetto,
dalle fasi di analisi e ingegneria fino alla gestione operativa dell’impianto,
e la partecipazione di differenti stakeholder con un approccio integrato è un
altro aspetto innovativo e di successo a Ollagüe. (Bilancio di Sostenibilità Enel
2014)
Un modello di gestione che ha reso la popolazione indipendente e che ha
permesso di mantenere e valorizzare le tradizioni secolari con uno sguardo
verso il futuro.
Instituto Nuevo Pachacútec in Perù
In America Latina ci sono diversi progetti indirizzati a giovani con scarse
risorse economiche e a rischio di esclusione sociale, con l’obiettivo di dare
loro accesso all’educazione professionale e favorire l’occupazione.
Uno dei più rilevanti è quello dell’Instituto Superior Tecnológico Nuevo
Pachacútec in Perù, ubicato in una delle più grandi bidonville intorno a Lima
nel distretto di Ventanilla-Callao. Questo progetto di formazione professionale
permette a giovani di studiare come periti elettrotecnici per un corso della
durata di tre anni e di inserirsi nel mercato del lavoro con particolare
riferimento al settore elettrico, nel quale la loro impiegabilità è stata
superiore al 90% per la carenza di figure qualificate nel mercato peruviano.
Oltre all’inserimento lavorativo, i principali benefici del progetto hanno
riguardato la partecipazione di donne e soprattutto lo sviluppo di una zona di
estrema povertà. Il progetto è inoltre sostenuto dalla partecipazione attiva
come volontari del personale di Edelnor, una delle aziende del Gruppo in Perù. (Bilancio
di Sostenibilità Enel 2014)
“San Juan de Marcona” (Perù)
Nell’area di Nazca è stata riprogettata l’intera filiera della pesca
artigianale. Progetto che prevede interventi di formazione in materia di
sicurezza nelle attività di pesca e l’installazione di un impianto per essiccare
le alghe nonché la costruzione di un vivaio ittico oltre a formazione sulle
tematiche di marketing. Primo caso strutturato di misurazione dell’impatto sociale
attraverso un modello SROI - Social Return on Investment. (Bilancio di
Sostenibilità Enel 2015)
Dall’analisi dei documenti pubblici di Enel e analizzato il suo impegno ho
elaborato alcuni obiettivi da perseguire in Latin America per le popolazioni
svantaggiate, come di seguito riportati.
New
Goals for ENEL to make a difference in Latin America
Per le popolazioni svantaggiate
Health Programs
-
Promuovere
campagne formative relative all’igiene personale per ridurre malattie
respiratorie e gastrointestinali.
-
Provvedere
alle comunità svantaggiate con acqua potabile.
-
Agevolare
le comunità svantaggiate ad accedere alla sanità creando ambulatori medici,
dentistici e pediatrici.
-
Creare programmi
formativi per lo sviluppo personale.
Nutrition
-
Provvedere
programmi di educazione nutrizionale.
-
Sponsorizzare
il somministro del latte nelle scuole rurali.
Education
-
Contribuire
all’accesso dell’educazione per ridurre il fenomeno del lavoro minorile e lo
sfruttamento dei bambini.
-
Incrementare
il numero di persone che iniziano il programma di alfabetizzazione.
-
Provvedere
con programmi educativi destinati all’inserimento delle persone nel mondo del
lavoro.
Conclusioni
Obbiettivi Enel per l’Ambiente e le Generazioni
Future
Nell'ultima presentazione al mercato finanziario del 22 novembre 2016 Enel
ha raccontato i principali obiettivi del Gruppo e in particolare il proprio
contributo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità mondiali delle
Nazioni Unite (UN Sustainable Development Goals)
“Il cambiamento climatico è una
realtà con cui dobbiamo fare i conti, e la COP21 ci offre l’opportunità storica
di accelerare la transizione verso un’economia a basso livello di emissioni
climalteranti. Oggi poco meno del 50 per cento dell’energia generata da Enel
proviene da fonti a zero emissioni e contiamo di raggiungere la carbon
neutrality entro il 2050, per contribuire al contenimento dell’innalzamento
della temperatura globale in 2 gradi” ha scritto Francesco Starace,
Amministratore Delegato di Enel, in uno statement contenuto nel report CDP
(Carbon Disclosure Project). “Enel continuerà a far leva sulle tecnologie più
avanzate per accelerare il processo di de carbonizzazione, migliorando le
infrastrutture e promuovendo l’efficienza, perché essere sostenibili oggi
significa essere competitivi domani”.
Bibliografia
https://globalprocurement.enel.com/it-IT/news/salute-e-sicurezza-la-nostra-vision/p/090027d981f4145d