December 16, 2016

Thesis of my Master in Management and Corporate Social Responsibility


Vi presento la mia Tesi relativa all' Eccellente Master in Management & Corporate Social Responsibility che ho realizzato alla Pontificia Università Angelicum in collaborazione con la LUMSA, in Roma Italy.








Pontificia Università San Tommaso d’Aquino

“ANGELICUM “

Facoltà di Scienze Sociali

Master in Management e Corporate Social Responsibility







“ LUMSA “

Libera Università Maria Santissima Assunta Roma- Italia


XII Edizione


“ENEL e la Sostenibilità”



Relatrice:
Professoressa
Giulia Genuardi                            Candidata
                                                     Dott.ssa Gianna Fortunato


Anno Accademico 2015 – 2016




“ENEL e la Sostenibilità”






INDICE


§    Ringraziamenti
§    Premessa
§    La storia di Enel dal 1962
§    Enel oggi e la nuova visione “Open Power”
§    La sostenibilità in Enel: coinvolgimento degli stakeholder e rendicontazione
§    Fare la differenza: focus in Latin America
§    Conclusioni
§    Bibliografia



Ringraziamenti

Ringrazio la mia famiglia in Italia e in America per il grandissimo supporto.

Ringrazio la Professoressa Giulia Genuardi per avere inserito la mia definizione di Responsabilità Sociale d’Impresa nel suo lavoro e nelle sue presentazioni, e per la sua capacità di vedere il positivo nelle diversità.

Ringrazio a tutti i miei Professori e Professoresse della XII Edizione del Master in Management e Corporate Social Responsibility per tutti gli insegnamenti ricevuti.

Ringrazio al personale della Biblioteca dell’Università “ANGELICUM”.











Premessa

La Tesi si propone di analizzare la storia di un gruppo multinazionale energetico come Enel e il suo approccio alla sostenibilità.
Enel è da sempre impegnata nella promozione e diffusione della sostenibilità nel proprio business e come tale utilizza e promuove gli standard più avanzati di raccolta e rendicontazione di sostenibilità, come il Global Reporting Initiative o il SDG Compass (Sustainable Development Goals for 2030).
Lo studio è stato svolto analizzando i documenti aziendali pubblici (Bilanci Consolidati, Bilanci di Sostenibilità, Sito Ufficiale Enel) nonché i siti e le pubblicazioni delle Nazioni Unite e dei principali standard setter. È stato anche effettuato un approfondimento del Contratto Collettivo Nazionale degli elettrici.
Per la realizzazione della tesi un elemento chiave è stato il discorso di Sua Santità Papa Francesco alle Nazioni Unite:
“L’esperienza di questi 70 anni, al di là di tutto quanto è stato conseguito, dimostra che la riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni.”
Il mio lavoro si pone l’obiettivo di guardare con occhi nuovi pieni di tradizione il percorso di un’azienda nella storia di un paese e nell’aprirsi a nuovi mondi. Visioni che ad alcuni occhi possono sembrare semplici perché ormai abituati, ma che sono invece grandi traguardi. Ecco perché ho deciso di raccontare la storia di Enel dal 1962 e come questa si sia integrata nella vita quotidiana dell’Italia fino ad arrivare al nuovo approccio di “apertura” del Gruppo. Un focus quindi sulla sostenibilità e sull'importanza di coinvolgere tutte le categorie degli stakeholder per promuovere la crescita.

La storia di Enel dal 1962

Tracciare la storia della produzione di energia elettrica e di ENEL (Ente Nazionale per l’Energia Elettrica) significa ricostruire la storia d’Italia, a partire dalla soddisfazione di un bisogno primario - portare l'energia ovunque - fino alle nuove sfide nell'era della concorrenza e della globalizzazione dei mercati. 

Anno 1962. È il 27 novembre 1962 quando la Camera dei Deputati approva in via definitiva, dopo un lungo dibattito parlamentare, il provvedimento di nazionalizzazione del sistema elettrico, con l’obiettivo di utilizzare in modo ottimale le risorse, di soddisfare la crescente domanda di energia e di consentire condizioni uniformi di trattamento. Il 6 dicembre dello stesso anno il provvedimento diventa legge: nasce così Enel, Ente Nazionale per l’Energia Elettrica, al quale la legge riserva il compito di esercitare le attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita dell’energia elettrica. È la più grossa riforma economica approvata dal dopoguerra. In quel momento l’Italia si trova nel mezzo del cosiddetto “miracolo economico”. Il Paese è nel pieno di un’espansione quale non ha mai conosciuto prima, ma è anche alle prese con i problemi suscitati da uno sviluppo tanto veloce quanto disomogeneo.
Nel 1962 i consumi elettrici pro capite italiani sono ancora notevolmente inferiori a quelli dei principali Paesi europei. Il divario nei consumi elettrici è particolarmente accentuato tra nord e sud, segno del grande malessere che affligge il Meridione. Il servizio elettrico inoltre non raggiunge tutti gli italiani. Anche dal consumo dell’elettricità si può ricavare una fotografia dell’Italia degli anni ‘60.
 Da un’indagine svolta da Enel in quegli anni risulta che il 72 per cento degli utenti possiede il frigorifero, il 64 per cento il televisore, il 42 per cento la lavatrice, il 28 per cento lo scaldabagno elettrico e soltanto il 2 per cento la lavastoviglie.

Anno 1963. Enel inizia di fatto la sua attività nel 1963 con il graduale assorbimento delle imprese elettriche allora esistenti. Il processo di assorbimento è andato avanti nel tempo: alla fine del ‘95 le imprese elettriche assorbite saranno 1270. Le reti che vengono via via acquisite sono parcellizzate e disomogenee: nasce quindi la necessità di un grande progetto di elettrificazione, che preveda il riordino, l’ammodernamento e lo sviluppo della rete di distribuzione, i collegamenti elettrici con le isole e l’inizio della realizzazione delle dorsali a 380 kV che dovranno trasportare l’energia lungo tutta la penisola e connetterla con l’estero. Tra le prime unità operative costituite dall’Enel è da segnalare il Centro Nazionale di Dispacciamento di Roma, che ha il compito di gestire gli impianti di produzione, la rete di trasmissione e l’interconnessione con l’estero: in pratica, il “cervello” dell’intero sistema elettrico italiano. Il primo anno di vita dell’Enel è anche quello che verrà ricordato per una gravissima sciagura: la sera del 9 ottobre 1963 una massa di circa 300 milioni di metri cubi di roccia si stacca dal Monte Toc e precipita nel sottostante bacino idroelettrico del Vajont. Un’ondata di oltre 30 milioni di metri cubi, alta più di 200 metri, scavalca la diga, investendo paesi e borgate della valle del Piave e provocando più di 2.000 morti: Erto, Casso e Longarone sono tra le località più colpite.

Dal 1965 al 1966. Per finanziare l’espansione dei suoi impianti, nel 1965 l’Enel emette sul mercato i primi due prestiti obbligazionari. Una prima emissione sul mercato italiano per un importo di 75 miliardi di lire. Una seconda di 100 miliardi di lire in Italia e 37 miliardi di lire negli altri paesi della Comunità Europea. Il 1966 segna invece una svolta nella storia dell’energia elettrica in Italia: è il primo anno in cui la produzione idroelettrica copre meno del 50 per cento della produzione complessiva. L’avvenimento è conseguenza da un lato del progressivo esaurimento delle risorse idroelettriche e dall'altro del continuo e sostenuto aumento della richiesta di energia elettrica, che rendono sempre più necessario il ricorso alla produzione termoelettrica.

Dal 1968 al 1972. Sono gli anni della crescita di Enel che nel frattempo è diventata, secondo un’indagine di Mediobanca, la seconda industria italiana per fatturato dopo la Fiat. Sono anche anni di grandi conquiste sociali, che vedono protagonisti il movimento studentesco e quello dei lavoratori, ma segnano anche la nascita del terrorismo. Il disegno di una rete di trasmissione adeguata alle necessità del Paese si va completando con il varo della linea 380 kV Firenze-Roma, che sarà il primo collegamento tra le reti della stessa tensione realizzate, negli anni precedenti, nel nord e nel sud del Paese. Vengono inoltre realizzate interconnessioni a 380 kV con la Francia e la Svizzera. Intanto, la notte del 21 luglio 1969, il Centro Nazionale di Dispacciamento rileva una richiesta di energia elettrica molto maggiore di quella usuale. Sono gli italiani che, in diretta televisiva, non vogliono mancare un appuntamento con la storia: la discesa degli astronauti americani Neil Armstrong e Edwin Aldrin sulla Luna. Nel 1971 il consumo di energia elettrica per abitante in Italia raggiunge 2.035 kWh. Lo squilibrio tra il nord e il sud del Paese è ancora molto forte. Per confronto, il consumo medio per abitante della CEE è, nello stesso anno, di 3.133 kWh. L’Enel effettua un’indagine sull'elettrificazione rurale accertando che, alla fine del 1971, i residenti in permanenza in abitazioni sprovviste di elettricità si sono ridotti a 656.000 rispetto al 1.210.000 del 1965. Il grado di elettrificazione del Paese sale così al 98,8 per cento rispetto al 97,7 del ‘65.

Dal 1973 al 1977. La guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur innesca la prima grande crisi energetica. Il petrolio viene usato come arma economica dai paesi arabi che ne riducono la produzione. I continui rincari del greggio costringono i paesi consumatori a varare misure di emergenza per fronteggiare la crisi adottando una politica di “austerity”. Per fronteggiare la crisi petrolifera, Enel programma la realizzazione sia di nuovi impianti nucleari, per ridurre la dipendenza dal petrolio, sia di impianti idroelettrici di pompaggio per coprire il fabbisogno elettrico nelle ore di maggiore consumo. Contro l’aumento dei prezzi petroliferi vengono introdotte limitazioni ai consumi di elettricità che rimarranno nella memoria collettiva. In Italia iniziano le “domeniche a piedi” e viene aumentato il prezzo di benzina e gasolio. Per ridurre i consumi elettrici viene ridotto l’orario di apertura dei negozi; l’illuminazione pubblica viene pressoché dimezzata; le trasmissioni televisive terminano alle 22,45. Il 20 dicembre 1973 la Camera dei Deputati approva un ordine del giorno che, «considerata la grave crisi che ha colpito il Paese nel settore energetico» impegna il Governo «allo sviluppo di una decisa politica di ricerca e di realizzazione di fonti alternative al petrolio, particolarmente nucleari». Il Piano Energetico Nazionale (PEN) presentato nel luglio 1975 dal Ministro dell’Industria si articola in 5 punti: idrocarburi; fonti energetiche alternative; programma Enel; ciclo del combustibile nucleare; programmi CNEN. Per quanto riguarda l’Enel, il Piano prevede che l’Ente indichi «simultaneamente gare per l’assegnazione di otto centrali elettronucleari da 1.000 MW del tipo ad acqua leggera, pressurizzata e bollente» e definisca «in linea con le indicazioni del Piano Energetico, un piano di commesse aggiuntive, attualmente previsto in 8.000 MW, da approvare da parte del CIPE entro il 1977». Tenuto conto delle unità nucleari già ordinate dall’Enel, per 4.000 MW, il PEN prevede quindi un apporto di centrali nucleari per una potenza complessiva di 20.000 MW entro il 1985.
Nel 1975, per la prima volta dal 1949, la produzione italiana di energia elettrica registra un decremento rispetto all'anno precedente: -1,1 per cento. La battuta d’arresto è collegata al calo della domanda del settore industriale, conseguente all'accentuarsi della fase di recessione dell’economia che vede una diminuzione del prodotto interno lordo. La Legge n° 373 del 30 aprile 1976, detta “Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici”, è il primo intervento legislativo in tema di politica di risparmio energetico. L’Enel predispone un volantino, dal titolo “Per una migliore e più economica utilizzazione dell’energia”, che viene stampato in 21 milioni di copie e inviato a tutti gli utenti domestici. Qualche giorno dopo il varo della legge sul risparmio energetico, il 6 maggio 1976, un terremoto di eccezionale intensità sconvolge il Friuli, causando quasi mille vittime, migliaia di feriti, danni alle abitazioni, alle industrie e alle infrastrutture.

Dal 1978 al 1982. Alla fine degli anni ‘70 la situazione del Paese è estremamente difficile: il tasso d’inflazione è intorno al 20 per cento e una caduta della domanda sul mercato internazionale dell’automobile colpisce la principale industria nazionale, la Fiat. Sul fronte energetico, la fine degli anni ‘70 è un momento di riscoperta del sole e del vento. La crescita nel Paese di una coscienza ambientale - e l’obiettivo di assicurare la massima compatibilità tra impianti di produzione elettrica e ambiente - determinano l’avvio di una serie di iniziative energetiche ecocompatibili.
Prosegue quindi la politica di sensibilizzazione al contenimento dei consumi energetici. Viene messa in servizio la centrale di Porto Tolle, la più potente in Europa. Il 1979, in particolare, registra notevoli aumenti dei prezzi del petrolio, dopo alcuni anni di relativa stabilità. Alla fine dell’anno i prezzi del greggio risultano più che raddoppiati rispetto all'anno precedente. L’elemento catalizzatore di questa nuova crisi è la rivoluzione in Iran.
La successiva guerra tra Iran e Iraq (settembre 1980) innesca un’ulteriore crescita dei prezzi del greggio, che raggiungono in media i 36 dollari al barile, quasi il doppio del livello medio del 1979 e quasi il triplo di quello del 1978. Il 23 novembre 1980 un terremoto di estrema violenza colpisce Campania e Basilicata, provocando circa 3.000 morti e danni disastrosi alle abitazioni e alle infrastrutture. Fra i comuni colpiti, 95 rimangono privi di energia elettrica. L’Enel mobilita oltre 1.200 addetti tra tecnici e operai. Oltre 1.300 sono i collegamenti di emergenza di tendopoli, centri roulotte, ospedali da campo e baracche. Nel 1981 la produzione italiana di energia elettrica, con 181,6 miliardi di kWh, registra una flessione del 2,2 per cento rispetto al 1980. I consumi globali di energia elettrica, con 162,8 miliardi di kWh, registrano una flessione dello 0,5 per cento rispetto al 1980, che sale a -3,0 nei consumi industriali. La flessione dei consumi di energia elettrica è una chiara indicazione della fase di recessione dell’economia italiana - definita “da petrolio” - che registra una contrazione del prodotto interno lordo dello 0,2 per cento, un tasso di inflazione del 18,7 per cento (quasi doppio rispetto alla media degli altri Paesi industrializzati) e un forte deficit della bilancia dei pagamenti. Allarmante anche il confronto con l’Europa. Nel 1982 la quota di energia elettrica prodotta da idrocarburi in Italia è del 54 per cento, contro il 14 della Repubblica Federale Tedesca, il 13 dell’Inghilterra e l’11 della Francia.

Dal 1983 al 1987. Nel 1984 si inaugurano due centrali dimostrative dell’Enel alimentate da fonti energetiche rinnovabili: la centrale eolica dell’Alta Nurra e la centrale fotovoltaica dell’isola di Vulcano.
Nel 1984 Enel raggiunge il sostanziale equilibrio del conto economico, con una perdita di 1,5 miliardi contro i 1.823 miliardi dell’anno precedente. Era questo l’obiettivo del Piano di risanamento della situazione economico-finanziaria.
Reso possibile, da un lato, dagli aumenti del Fondo di dotazione, delle tariffe e del sovrapprezzo termico e, dall'altro, dal contenimento dei costi di gestione e dall'aumento di produttività.
Nel 1985 entra in funzione il nuovo sistema di controllo della produzione e trasmissione di Enel. Sempre nel 1985 la dipendenza dai prodotti petroliferi nella copertura del consumo energetico italiano scende al 58,5 per cento dal 75,3 del 1973; ma, tenuto conto delle altre fonti energetiche d’importazione, la dipendenza dall'estero (81,3 per cento) rimane sostanzialmente la stessa del 1973 (81,8 per cento). Agli inizi del 1986 viene deliberato l’aggiornamento del nuovo Piano Energetico Nazionale che era stato approvato nel 1981. La novità consiste in uno specifico paragrafo per l’ambiente e la sicurezza. Oltre alla costruzione di impianti idroelettrici, geotermici e termoelettrici a carbone, il programma prevede anche la costruzione di impianti nucleari per 12.000 MW. Il 26 aprile di quell'anno, però, un gravissimo incidente alla centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, provoca una nube radioattiva che si estende per tutta Europa. Il bilancio ufficiale è di 31 morti per l’esplosione del reattore, ma nei mesi successivi moriranno 2.000 persone per gli effetti delle radiazioni, mentre le proiezioni per gli anni seguenti vanno dai 10.000 ai 125.000 morti o gravemente ammalati. Il disastro di Chernobyl blocca di fatto l’attuazione del Piano Energetico Nazionale e l’apertura dei nuovi cantieri, non solo per le centrali nucleari, ma anche per quelle a carbone.
Il Parlamento discute della politica energetica e con due risoluzioni impegna il Governo a convocare una Conferenza Nazionale sull'Energia, con il compito di fornire contributi informativi e di approfondimento per una verifica delle scelte di politica energetica, con particolare riguardo allo sviluppo della componente nucleare. Nel 1986 Enel chiude per la prima volta il bilancio in attivo, con un utile di 14 miliardi di lire. L’8 novembre 1987 si svolgono tre referendum sulle centrali elettriche nucleari e due sulla giustizia.
La maggioranza dei votanti si esprime per la rinuncia all'energia nucleare. Considerati i risultati del referendum, il Governo procederà alla sospensione dei lavori della centrale di Trino 2, alla chiusura della centrale di Latina.
Alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso e di Trino 1 e alla verifica della fattibilità di riconversione della centrale di Montalto di Castro.

Dal 1988 al 1992. Crollano uno dopo l’altro i regimi dell’Est europeo. Nel novembre 1989 cade il muro di Berlino. Nel 1990 viene eletto presidente dell’Urss Michail Gorbaciov. Nell’estate del ‘90 truppe del dittatore iracheno Saddam Hussein invadono il Kuwait. L’anno successivo le forze alleate dell’ONU intervengono in difesa del Kuwait: ha inizio così la Guerra del Golfo. Le conseguenze della guerra sui mercati petroliferi sono meno pesanti rispetto alle crisi precedenti, sia perché vari Paesi aumentano la loro produzione, sia per la flessione della domanda causata dalla recessione che investe diverse aree industriali. L’interesse crescente verso i temi ambientali determina l’inizio della collaborazione tra Enel e le associazioni per la difesa della natura. Seguiranno altre iniziative per la tutela della natura e dell’ambiente fino ad arrivare, nel 2000, all'accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente per la riduzione dell’emissioni dei gas serra. Il 5 luglio 1990, ha inaugurato l’impianto idroelettrico di pompaggio di Presenzano, tra le province di Isernia e Caserta. All'inizio del ‘91 il Parlamento emana la legge n. 9 e la legge n. 10 del gennaio 1991. La legge 9/91, in particolare, dà avvio alla liberalizzazione del settore della produzione di energia elettrica e consente all’Enel di promuovere, in Italia e all'estero, la costituzione di Società per Azioni o di assumere partecipazioni per attività riconducibili ai fini dell’Ente. Il 1992 vede un cambiamento radicale dell’assetto giuridico-istituzionale del settore elettrico nazionale.
Infatti, a quasi trent'anni dall'istituzione, con il decreto legge n. 333 dell’11 luglio 1992, convertito nella Legge n. 359 dell’8 agosto, Enel diventa Società per Azioni, primo passo verso la privatizzazione. Lo stesso decreto attribuisce alla nuova Società, a titolo di concessione, le attività che prima erano riservate all'Ente per legge.
Azionista unico della Società è il Ministero del Tesoro. Nello stesso anno, in un’indagine condotta da Mediobanca, Enel risulta essere la prima società italiana per fatturato.

Dal 1993 al 1997. Gli anni ‘90 vedono mutare Enel: al cambiamento di ragione sociale fanno seguito la liberalizzazione del settore elettrico e la quotazione in Borsa. La liberalizzazione ridimensiona Enel nel suo core business: viene attuata perciò una strategia di diversificazione per lo sviluppo di nuovi business. Il mondo politico italiano, intanto, viene scosso dall'inchiesta “Mani pulite”, con un forte impatto sulla società civile e sulle aziende. In questo periodo Enel si prepara alla trasformazione da Ente a Società per Azioni. Nel maggio ‘93 si svolge a Firenze il summit degli E7, il gruppo che riunisce le sette maggiori imprese elettriche mondiali, di cui fa parte Enel. L’incontro ha l’obiettivo di elaborare strategie comuni per garantire l’uso più razionale dell’elettricità e migliorare il sistema produttivo e distributivo in modo da minimizzare l’impatto sull’ambiente. Nel 1994 e 1995 vengono inaugurati nuovi impianti da fonti rinnovabili: una centrale solare fotovoltaica da 3 MW, la più grande in esercizio nel mondo, viene realizzata a Serre Persano; nell’Alta Nurra viene messo in opera l’aerogeneratore Gamma 60 da 1 MW, mentre centrali eoliche vengono messe in esercizio a Frosolone e Collarmele. Il 14 novembre 1985 la Camera dei deputati approva in via definitiva la Legge n. 481, che stabilisce le norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità e istituisce la relativa autorità di regolazione.
È un provvedimento propedeutico alla privatizzazione dell’Enel, con il collocamento delle azioni sul mercato, e definisce in modo organico le norme per la regolamentazione del servizio elettrico.
Tra le varie disposizioni la legge conferma l’uniformità delle tariffe elettriche su tutto il territorio nazionale, nonché il reintegro all’Enel e alle imprese appaltatrici degli oneri connessi con l’abbandono del nucleare.
Il 1995 si chiude con un avvenimento di particolare importanza per i futuri sviluppi dell’Enel: la firma della Convenzione tra il Ministero dell’Industria e l’Enel per la disciplina della concessione delle attività elettriche. La Convenzione ha una validità di 40 anni a partire dall’11 luglio 1992 (data della trasformazione dell’Ente in Società per Azioni) e conferma il ruolo dell’Enel nella trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, con l’obbligo della sua diffusione “universale”.

Dal 1997 al 2002. In questo periodo il settore elettrico nazionale viene liberalizzato. Il 1999, in particolare, è anche l’anno della privatizzazione, con il collocamento sul mercato di oltre 3,8 miliardi di azioni, diventati, a luglio 2001, 1,9 in seguito alle reverse stock split. In linea con il processo di liberalizzazione e con gli obiettivi di decentramento delle attività viene completato il processo di “societarizzazione”. Enel si trasforma in holding industriale: dal Gruppo nascono nuove società per lo sviluppo di diverse opportunità di business. Alla fine di giugno 1998 Wind, società di telecomunicazioni di proprietà di Enel, France Télécom e Deutsche Telekom, vince la gara per ottenere la concessione di telefonia mobile, diventando così il terzo gestore nazionale. Nel luglio 2000 la compagine azionaria si modifica con l’uscita di Deutsche Telekom da Wind. La quota azionaria viene ripartita tra Enel e France Telecom. Il 19 febbraio 1999 il Consiglio dei Ministri approva il decreto di liberalizzazione del mercato elettrico, il cosiddetto “Decreto Bersani”.
La normativa, entrata in vigore il 1° aprile ‘99, definisce e regola il nuovo assetto del settore elettrico, in cui le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica sono libere (nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico).
Queste attività possono anche essere svolte da un unico soggetto, purché sia garantita almeno la separazione contabile e gestionale. Nel caso dell’Enel, il decreto prevede la separazione societaria per le attività di produzione, trasmissione, distribuzione e vendita ai clienti “idonei”, nonché l’obbligo di ridurre la propria capacità produttiva cedendo entro il 2002 “non meno di 15.000 MW”. L’attività di trasmissione, il dispacciamento dell’energia elettrica e la gestione unificata della rete di trasmissione nazionale sono dati in concessione al “Gestore della Rete di Trasmissione”, costituito da una società scorporata dall’Enel, le cui azioni sono assegnate a titolo gratuito al Ministero del Tesoro. Il Gestore stipula con le società proprietarie delle reti (Enel, Municipalizzate e altre) convenzioni che disciplinano gli interventi di manutenzione e sviluppo della rete e delle interconnessioni. Nascono nello stesso anno Enel Produzione, Terna ed Enel Distribuzione. Parallelamente alla societarizzazione delle attività tipiche di produzione, trasmissione e distribuzione, si provvede allo sviluppo di nuove aree di business. Viene infine avviata la privatizzazione dell’Enel, collocando sul mercato oltre 3,8 miliardi di azioni ordinarie (diventati 1,9 in seguito al reverso stock split del 9 luglio 2001), pari al 31,74 per cento del capitale sociale, per un controvalore di 16,55 miliardi di euro (corrispondenti a 32.045 miliardi di lire). È la più grande offerta pubblica in Europa e la seconda al mondo sia per valore che per numero di sottoscrittori. L’11 ottobre 2000 Enel conclude un accordo con Vodafone - finalizzato poi nel corso del 2001 - per l’acquisto del 100 per cento di Infostrada. La fusione tra Wind e Infostrada dà vita a un nuovo gruppo che, con oltre 17 milioni di clienti di telefonia fissa, mobile e Internet, è il primo operatore convergente al mondo e il secondo operatore di telecomunicazioni del nostro Paese.
Con la cessione di Interpower, nel novembre 2002, Enel completa le dismissioni di capacità produttiva previste dal decreto Bersani. Le tre Genco cedute - Interpower, Elettrogen ed Eurogen - hanno infatti una capacità produttiva rispettivamente di 2.611 MW, 5.438 MW e 7.008 MW. Il Gruppo intraprende attività internazionali. Nel settembre 2001 Enel si aggiudica per 1.870 milioni di euro (2.140 milioni di euro con il debito assunto) l’intero capitale della spagnola Viesgo, una società che opera nella generazione e distribuzione di energia elettrica controllata da Endesa con una capacità di circa 2.400 MW. Nel dicembre dello stesso anno CHI Energy - società acquisita dal Gruppo Enel nel 2000 - completa la realizzazione di una centrale eolica negli Stati Uniti e di una a biomasse in Canada. La capacità installata è di 30 MW per la prima e di 23 MW per la seconda. Sempre nel 2001 il Gruppo Enel avvia la costruzione di una linea di trasmissione ad alta tensione in Brasile. La linea, lunga 1.095 km, sarà gestita per 30 anni da una controllata di Enel power. Nel marzo 2002 viene siglato un nuovo accordo per la costruzione di un tratto di linea ad alta tensione lungo 1.278 km che collegherà il Nord al Sud del Brasile. Nel 1992 viene avviato un progetto per il collegamento in corrente continua tra Italia e Grecia. Il progetto, che favorisce l’interconnessione elettrica di tutto il bacino mediterraneo, viene finanziato al 40 per cento dall'Unione Europea. Enel partecipa al progetto attraverso Terna per il 75 per cento; il restante 25 per cento è a carico di PPC, azienda elettrica greca.





Enel oggi e la nuova visione “Open Power”

È un’impresa multinazionale dell’energia e uno dei principali operatori integrati globali nei settori dell’elettricità e del gas. Opera in oltre 30 paesi di 4 continenti, producendo energia (capacità installata netta di circa 90 GW) e distribuendo elettricità e gas su una rete di approssimativamente 1,9 milioni di km, con oltre 61 milioni di utenze finali nel mondo.

ENEL Organizational Model
Global Divisions
-     Global Infrastructure and Networks
-     Global Generation
-     Renewable Energy
-     Global Trading
-     Upstream Gas
The Global Divisions are working for:
• The Implementation of best practices
• Efficiency in operating expenses and investments
• Capital allocation
• Gross operating margin
Regions and Countries
Italy
Iberian Peninsula
Latin America
Eastern Europe
More specifically, the new Enel Group structure is organized into:
Divisions (Global Generation, Global Infrastructure and Networks, Renewable Energy, Global Trading, Upstream Gas)
which are responsible for managing and developing assets, optimizing their performance and the return on capital employed in the various geographical areas in which the Group operates.
“The Divisions are also tasked with improving the efficiency of the processes they manage and sharing best practices at the global level.”
Fonte (Annual Report 2015)
Enel Mission
“Enel ha la missione di essere il più efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato ed alla qualità del servizio, con l’obbiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano. Creando valore condiviso per tutti gli Stakeholder”.
Enel Vision
“L’eccellenza inizia con la sicurezza, la nostra prima priorità, sempre.
In Enel aspiriamo a essere la miglior azienda al mondo e il primo passo verso questo traguardo è essere sicuri al 100%, sempre.
Considerando la salute e la sicurezza come un fattore strategico per l’integrazione, l’efficienza e la professionalità”.
Enel Values
“Mettere in prima priorità le “Persone”, “Rispettando le Comunità” di ogni Nazione dove la Enel opera ed anche “Rispettando i Diritti Umani” in ogni nostra attività e delle aziende del Gruppo in tutto il mondo. Con una eccellente Governance per creare trasparenza ed anticorruzione in ogni attività di Business della Enel”.
Il gruppo Enel è composto da 68.000 persone, uomini e donne di tutto il mondo il cui prezioso lavoro si basa sui valori di Responsabilità, Innovazione, Fiducia e Pro attività.

Il parco centrali è molto diversificato: idroelettrico, eolico, geotermico, fotovoltaico, termoelettrico, nucleare e altre fonti rinnovabili.
Quasi la metà dell’energia elettrica prodotta da Enel è priva di emissioni di anidride carbonica, rendendo il gruppo uno dei principali produttori di energia pulita.

A novembre 2015 a Londra in occasione del Capital Market Day, Enel ha annunciato la nuova strategia “Open Power”, che si fonda sull'apertura come chiave di volta dell’approccio strategico e operativo del gruppo.

Enel sviluppa progetti ambiziosi, con l’entusiasmo di chi vuole cambiare il mondo e la nuova missione descrive proprio tale impegno:

Apriamo l’accesso all'energia a più persone
Ampliamo le nostre dimensioni, per raggiungere e connettere più persone ad un’energia sicura e sostenibile, in particolare in Sud America e Africa.
Apriamo il mondo dell’energia alle nuove tecnologie
Guidiamo lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie per generare e distribuire l’energia in modo più sostenibile, in particolare attraverso le fonti rinnovabili e le smart grid.




Ci apriamo a nuovi modi di gestire l’energia per la gente
Sviluppiamo nuovi modi che rispondano ai reali bisogni delle persone, per aiutarli ad usare e gestire l’energia in modo più efficiente, in particolare attraverso contatori smart e digitalizzazione.
Ci apriamo a nuovi usi dell’energia
Sviluppiamo nuovi servizi che usino l’energia per rispondere a sfide mondiali con particolare focus sulla connettività e sulla mobilità elettrica.
Ci apriamo a nuove partnership
Ci uniamo ad una rete di collaboratori nella ricerca, nella tecnologia, nello sviluppo dei nuovi prodotti e nel marketing, per sviluppare nuove soluzioni, insieme.”





La Sostenibilità in Enel:
Coinvolgimento degli Stakeholder e Rendicontazione

In linea con il posizionamento strategico Open Power, Enel ha posto la sostenibilità ambientale, sociale ed economica al centro della propria cultura aziendale e sta implementando un sistema di sviluppo sostenibile basato sulla condivisione della creazione di valore, sia all'interno che all'esterno dell’azienda.

“Cari Stakeholder, il mondo dell’energia sta cambiando molto velocemente: tecnologia, mercato, operatori. I principali trend globali vedono la crescita della popolazione mondiale da 7 a 8 miliardi nei prossimi dieci anni, così come dell’aspettativa di vita, nonché lo spostamento della popolazione verso le città. Le economie emergenti assumono un ruolo sempre più rilevante nel panorama internazionale e le nuove tecnologie si stanno diffondendo in maniera capillare. La domanda energetica globale è destinata a crescere, in uno scenario di risorse naturali sempre più limitate e con la necessità di contrastare il cambiamento climatico in atto. I tradizionali paradigmi stanno, dunque, cambiando rapidamente e con essi anche il ruolo e le responsabilità delle aziende devono cambiare. Il 25 settembre 2015, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha definitivamente adottato i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) al 2030. Un invito alle aziende a dare il proprio contributo – anche attraverso la capacità d’innovazione – per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile, quali la povertà, il diritto all’istruzione, l’accesso al lavoro, la parità di genere, la disponibilità universale delle risorse idriche, l’accesso all’energia e i cambiamenti climatici.



Enel ha annunciato, in tale occasione, specifici impegni per contribuire al raggiungimento di quattro dei 17 obiettivi. In particolare, impegnandosi ad assicurare l’accesso all’energia, a sostenere progetti educativi, a promuovere l’occupazione e una crescita economica inclusiva, sostenibile e duratura e a contrastare il cambiamento climatico. Enel ha confermato, inoltre, il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 e carbon neutrality entro il 2050: un obiettivo riconosciuto come “Science Based Target” in quanto allineato agli obiettivi climatici globali. A dimostrazione del suo impegno per uno sviluppo sostenibile ha, sin da subito, integrato tali obiettivi nella propria strategia e nei processi di rendicontazione della Sostenibilità, allineandosi con i più recenti standard internazionali.” (Bilancio di Sostenibilità Enel 2015 - Lettera agli stakeholders: “Insieme costruiamo il futuro “)

Governance “Consiglio di Amministrazione”

Il Consiglio di amministrazione è investito per Statuto dei più ampi poteri per l'amministrazione ordinaria e straordinaria della Società e ha facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l'attuazione ed il raggiungimento dell'oggetto sociale.

La gestione della Società spetta al Consiglio di Amministrazione, il quale compie le operazioni necessarie per l'attuazione dell'oggetto sociale. In conformità a quanto disposto dal Codice Civile, esso ha delegato parte delle proprie competenze gestionali all'Amministratore Delegato e ha nominato al proprio interno quattro Comitati con funzioni propositive e consultive.

I ruoli di Amministratore Delegato e Presidente risultano nettamente separati e ad entrambi compete la rappresentanza della Società.
Composizione del Consiglio di Amministrazione
Presidente:
Maria Patrizia Grieco
Amministratore Delegato e Direttore Generale:
Francesco Starace
Consiglieri:
Alfredo Antoniozzi,
Alessandro Banchi,
Alberto Bianchi,
Paola Girdinio,
Alberto Pera,
Anna Chiara Svelto,
Angelo Taraborrelli.

Gli stakeholder
La trasparenza dell'agire d'impresa in Enel è assicurata da un rigoroso e strutturato sistema di Corporate Governance. Un modello che permette di orientare costantemente la sua azione alla creazione di valore per tutti gli stakeholder.
“In primo luogo con gli azionisti, i collaboratori, i clienti, i fornitori e i partner d'affari. A seguire, con tutti quei singoli o gruppi, i cui interessi sono influenzati dagli effetti diretti e indiretti delle attività di Enel: le comunità locali e nazionali in cui il Gruppo opera, le associazioni ambientaliste, le generazioni future”.
Comprendere le aspettative degli stakeholder e mantenere attivo un processo di dialogo continuo sono al centro della strategia di Enel.
La Matrice di materialità
Dal 2012 Enel ha avviato e messo in atto, recependo anche le più recenti evoluzioni del "reporting" di sostenibilità a livello internazionale − come il nuovo standard GRI-G4.
I nuovi princípi della COP del United Nations Global Compact e il frame work dell'IIRC (International Integrated Reporting Council) − un processo di "analisi della materialità" volto a mappare e ponderare le tematiche di interesse e le aspettative degli stakeholder incrociandole con la strategia industriale, con le modalità e i processi con cui l'azienda sta rispondendo alle loro attese.
I meccanismi di coinvolgimento degli stakeholder sono diversi in considerazione della tipologia di relazione con gli stessi e al contesto di riferimento (canali generali o specifici di informazione, canali di partecipazione eccetera).
Tale metodologia costituisce la base per l'individuazione dei temi sui quali pianificare le attività di sostenibilità e strutturare il "reporting".
La lettura della matrice di materialità rispetto a ciascun asse porta ad approfondire: sull'asse orizzontale, la priorità che gli stakeholder, opportunatamente ponderati sulla base della loro rilevanza, attribuiscono alle varie tematiche e sull'asse verticale, i temi su cui Enel prevede di focalizzare i propri sforzi e il "livello" a cui tale impegno sarà affrontato.
Le tematiche sono state classificate in temi di business e di Governance (blu), temi sociali, cioè relativi alle relazioni con gli stakeholder (arancione) e temi di gestione ambientale (verde).
La vista congiunta delle due prospettive consente di identificare i temi di maggiore importanza sia per l'Azienda sia per gli stakeholder (cosiddetti temi materiali), e di conseguenza di verificare il grado di "allineamento" o "disallineamento" tra aspettative esterne e rilevanza interna di tali tematiche.







F.te Bilancio di Sostenibilità Enel 2015


Focus su alcuni temi ESG (Enviromental, Social and Governance) e iniziative intraprese

Health and Safety
Come raccontato nel proprio Bilancio di Sostenibilità, Enel considera la salute, la sicurezza e l’integrità psicofisica delle persone il bene più prezioso da tutelare in ogni momento della vita, al lavoro come a casa e nel tempo libero.
Ogni persona è responsabile della propria salute e sicurezza e di quella degli altri con cui interagisce e, pertanto, si impegna a sviluppare e promuovere una solida cultura della sicurezza in tutto il Gruppo Enel e nei confronti delle ditte appaltatrici.
L’impegno costante di ognuno, l’integrazione della sicurezza nei processi e nella formazione, la segnalazione e l’analisi dei mancati infortuni, il rigore nella selezione e nella gestione delle ditte appaltatrici, i continui controlli sulla qualità, la condivisione delle esperienze nel Gruppo e il confronto con i top player internazionali sono gli elementi fondanti della cultura della sicurezza.
Solamente dicendo “NO” a comportamenti non sicuri, a scorciatoie, interiorizzando i comportamenti sicuri come normali, si potrà realmente creare un effetto positivo che sia anche da esempio per i paesi meno maturi.

Contrattazione collettiva
Enel rispetta la normativa del lavoro dei diversi Paesi e le convenzioni dell’International Labour Organization (ILO) sui diritti dei lavoratori (libertà di associazione e contrattazione collettiva, consultazione, diritto di sciopero ed altre riunioni di lavoratori).
Promuovendo sistematicamente il dialogo tra le parti e cercando un adeguato livello di accordo e condivisione sulle strategie aziendali da parte dei dipendenti.
In Italia Enel ha siglato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei lavoratori elettrici.

Formazione
La formazione è un elemento strategico per le aziende, in quanto permette di renderle competitive nel panorama nazionale e internazionale e stimola i propri dipendenti a una crescita continua. Nel corso del 2015, Enel ha lavorato per consolidare partnership con il mondo accademico e con centri di eccellenza di particolare rilievo e sono state erogate circa 2,5 milioni di ore di formazione ai dipendenti del Gruppo. Un particolare rilievo è stato dato alla formazione trasversale per accompagnare i rilevanti cambiamenti strategici e l’evoluzione dell’organizzazione, e alla formazione linguistica a supporto dell’integrazione, mentre le campagne formative trasversali sui temi etici e sulla Sostenibilità nel 2015 sono state estese ai Paesi dell’America Latina e al perimetro Enel Green Power

Enel e il Global Compact
Le Nazioni Unite hanno annunciato che il Segretario generale Ban Ki-moon ha nominato Francesco Starace, Amministratore Delegato del Gruppo Enel (principale utility per base clienti in Europa) nel Consiglio di Amministrazione del Global Compact delle Nazioni Unite. Francesco Starace è il primo rappresentante di un'azienda italiana ad essere insignito di questo ruolo.
Il Global Compact è la più grande iniziativa mondiale per la sostenibilità aziendale, e il Consiglio rappresenta la chiave di volta della sua struttura di Governance.
In quanto contribuisce a definire la strategia e le politiche nonché a fornire consulenza su tutte le questioni di interesse del Global Compact, in particolare in materia di sostenibilità.

Francesco Starace ha così commentato: "Sono onorato di ricevere la nomina del Segretario generale e sono ansioso di unirmi a questo gruppo di leader per promuovere la sostenibilità globale e dare il mio contributo all’importante lavoro delle Nazioni Unite in questo campo. Sono inoltre orgoglioso del riconoscimento che questa nomina rappresenta per Enel da parte di un’istituzione internazionale del livello delle Nazioni Unite. La sostenibilità è un pilastro fondamentale della nostra strategia industriale, ed è la più importante questione con cui siamo confrontati a livello settoriale. La sfida è di dare una risposta convincente e di ampio respiro".

Fare la differenza: focus in Latin America

Il rafforzamento della leadership di un gruppo multi nazione come Enel passa necessariamente attraverso la relazione responsabile con le comunità locali e i territori che ospitano centrali e altre attività, l’autorevolezza nelle relazioni con i governi e con le autorità dei Paesi in cui Enel opera e, infine, la relazione stabile, continua e integrata con i diversi stakeholder, fondata sulla fiducia e sul rispetto di valori condivisi.

La natura intrinseca del business elettrico, dove gli impianti di generazione e le reti di distribuzione sono costruiti per durare diversi decenni e dove il servizio fornito è fattore essenziale di sviluppo sociale ed economico, implica la costruzione di un rapporto di lungo periodo con le comunità in cui si opera.
Enel è fortemente convinta che creare valore condiviso vuol dire promuovere un dialogo costante e costruttivo per conoscere i bisogni e le priorità di chi è presente sul territorio e coniugarle con le esigenze del business.

Enel è uno dei maggiori operatori energetici delle Americhe, con impianti di generazione di tutte le tipologie attivi in 11 Paesi dall'Alberta in Canada alle Ande centrali, e fornisce energia ad alcune delle più grandi città del Sud America: Rio de Janeiro, Bogotá, Buenos Aires, Santiago del Cile e Lima.

Enel sviluppa progetti specifici che determinano impatti sulle comunità e possono essere raccolti in 3 macro-gruppi: “Accesso all’energia”, “Sviluppo socio-economico delle comunità è Sostegno alle comunità locali”.

Oltre 700 progetti che permetteranno di portare elettricità a 3 milioni di persone che oggi vivono al buio, garantire l’istruzione a 400 mila ragazzi e favorire l’occupazione di 500 mila persone.


Focus Latin America:
Innovazione e Sostenibilità a Ollague in Chile
Ollagüe è un paesino isolato ai confini tra Cile e Bolivia, a oltre 3.500 metri di altitudine in un altopiano deserto, a 160 km da Calama. Qui vivono in maniera stabile tra le 50 e le 100 famiglie di una comunità indigena quechua, che si dedicano a pastorizia e servizi al settore minerario.

Dal punto di vista geo climatico, gli sbalzi di temperatura in questa zona sono estremi, da -20° C a +20° C, e possono variare di 20° C nello stesso giorno. Con l’intento di sostenere il più possibile l’elettrificazione nelle zone isolate, Enel ha costruito a Ollagüe un impianto offgrid ibrido, innovativo per tecnologia e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Questo impianto permette di avere energia pulita per 24 ore.
Il coinvolgimento della comunità locale come parte integrante del progetto, dalle fasi di analisi e ingegneria fino alla gestione operativa dell’impianto, e la partecipazione di differenti stakeholder con un approccio integrato è un altro aspetto innovativo e di successo a Ollagüe. (Bilancio di Sostenibilità Enel 2014)
Un modello di gestione che ha reso la popolazione indipendente e che ha permesso di mantenere e valorizzare le tradizioni secolari con uno sguardo verso il futuro.

Instituto Nuevo Pachacútec in Perù
In America Latina ci sono diversi progetti indirizzati a giovani con scarse risorse economiche e a rischio di esclusione sociale, con l’obiettivo di dare loro accesso all’educazione professionale e favorire l’occupazione.

Uno dei più rilevanti è quello dell’Instituto Superior Tecnológico Nuevo Pachacútec in Perù, ubicato in una delle più grandi bidonville intorno a Lima nel distretto di Ventanilla-Callao. Questo progetto di formazione professionale permette a giovani di studiare come periti elettrotecnici per un corso della durata di tre anni e di inserirsi nel mercato del lavoro con particolare riferimento al settore elettrico, nel quale la loro impiegabilità è stata superiore al 90% per la carenza di figure qualificate nel mercato peruviano.
Oltre all’inserimento lavorativo, i principali benefici del progetto hanno riguardato la partecipazione di donne e soprattutto lo sviluppo di una zona di estrema povertà. Il progetto è inoltre sostenuto dalla partecipazione attiva come volontari del personale di Edelnor, una delle aziende del Gruppo in Perù. (Bilancio di Sostenibilità Enel 2014)



“San Juan de Marcona” (Perù)
Nell’area di Nazca è stata riprogettata l’intera filiera della pesca artigianale. Progetto che prevede interventi di formazione in materia di sicurezza nelle attività di pesca e l’installazione di un impianto per essiccare le alghe nonché la costruzione di un vivaio ittico oltre a formazione sulle tematiche di marketing. Primo caso strutturato di misurazione dell’impatto sociale attraverso un modello SROI - Social Return on Investment. (Bilancio di Sostenibilità Enel 2015)


Dall’analisi dei documenti pubblici di Enel e analizzato il suo impegno ho elaborato alcuni obiettivi da perseguire in Latin America per le popolazioni svantaggiate, come di seguito riportati.





New Goals for ENEL to make a difference in Latin America
Per le popolazioni svantaggiate

Health Programs
-     Promuovere campagne formative relative all’igiene personale per ridurre malattie respiratorie e gastrointestinali.
-     Provvedere alle comunità svantaggiate con acqua potabile.
-     Agevolare le comunità svantaggiate ad accedere alla sanità creando ambulatori medici, dentistici e pediatrici.
-     Creare programmi formativi per lo sviluppo personale.


Nutrition
-     Provvedere programmi di educazione nutrizionale.
-     Sponsorizzare il somministro del latte nelle scuole rurali.

Education
-     Contribuire all’accesso dell’educazione per ridurre il fenomeno del lavoro minorile e lo sfruttamento dei bambini.
-     Incrementare il numero di persone che iniziano il programma di alfabetizzazione.
-     Provvedere con programmi educativi destinati all’inserimento delle persone nel mondo del lavoro.




Conclusioni
Obbiettivi Enel per l’Ambiente e le Generazioni Future

Nell'ultima presentazione al mercato finanziario del 22 novembre 2016 Enel ha raccontato i principali obiettivi del Gruppo e in particolare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità mondiali delle Nazioni Unite (UN Sustainable Development Goals)






Fonte Enel Capital Market Day. www.enel.com







 “Il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti, e la COP21 ci offre l’opportunità storica di accelerare la transizione verso un’economia a basso livello di emissioni climalteranti. Oggi poco meno del 50 per cento dell’energia generata da Enel proviene da fonti a zero emissioni e contiamo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, per contribuire al contenimento dell’innalzamento della temperatura globale in 2 gradi” ha scritto Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, in uno statement contenuto nel report CDP (Carbon Disclosure Project). “Enel continuerà a far leva sulle tecnologie più avanzate per accelerare il processo di de carbonizzazione, migliorando le infrastrutture e promuovendo l’efficienza, perché essere sostenibili oggi significa essere competitivi domani”.


Bibliografia